La forfora (o seborrea) può dividersi in secca e untuosa (o oleosa).
In questo contesto verrà presa in considerazione solo la seborrea secca, nota più popolarmente come forfora secca.
L'origine di questa diffusissima patologia ad oggi non è ancora molto chiara, pur non potendosi disconoscere una certa tendenza personale e diverse possono essere le cause che tendono ad aggravare la situazione e che verranno riportate nel seguito.
La patologia può invadere il bulbo dei peli e determinare, a lungo andare, la caduta dei capelli. Una certa profilassi può essere attuata mediante una scrupolosa, attenta e corretta cura igienica del cuoio capelluto.
A onor del vero c'è da dire che "di per se" la seborrea (secca o oleosa che sia) non crea alcun problema di salute, ma piuttosto - dal punto di vista estetico - essendo una condizione visibile potrebbe recare un po' di fastidio alla vista e potrebbe al più provocare qualche disagio sociale, aspetto da non ovviamente da non sottovalutare per la pressione psicologica indotta sul soggetto che ne soffre.
Ridotta secrezione sebacea della cute che, nell'argomento in parola, colpisce il cuoio capelluto che si presenta generalmente irritato e secco.
È utile sapere che la seborrea secca non colpisce solo il cuoio capelluto, altre zone potrebbero esserne interessate tra le quali il naso, la fronte e le tempie.
Irritazione e secchezza della cute che in genere si accompagnano a prurito più o meno intenso che porta il soggetto a grattarsi peggiorando necessariamente la situazione.
Infatti il gesto del grattarsi per lenire il prurito potrebbe portare ad una infiammazione localizzata che a sua volta determina un'intensificazione della desquamazione lamellare che porta alla presenza di capelli e frammenti di pelle sui vestiti.
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Ad oggi l'eziologia - la parte della medicina che studia le cause di un fenomeno o di una patologia - non è stata ancora chiarita, è in parte incerta e in parte imputabile a diversi fattori.
È noto ad esempio che il problema si presenta generalmente - ma non esclusivamente - nella popolazione maschile in età principalmente - e anche qui non esclusivamente! - adulta.
Una delle ipotesi avanzate, allorquando vengono meno le cause che tra breve si elencheranno, vede possibili fattori ormonali, ma il legame è ancora tutto da dimostrare.
Di seguito un elenco di cause e concause note che originano la forfora secca.
Noto fin dal 1913 anche con il nome di Pityrosporum ovale, la Malassezia furfur è una delle cause accertate di forfora.
Trattasi di un miceto (fungo) che da sempre vive in connubio con il genere umano.
È presente sulla cute praticamente di tutti gli esseri umani dove si nutre di sebo, la sostanza secreta dalla ghiandole sebacee e utilizzata dal corpo per mantenere morbida la pelle e al tempo stesso difendersi dagli agenti esterni.
Quando il suddetto equilibrio, per diversi motivi, si altera ecco che l'ospite inizia ad essere un patogeno per l'uomo ingenerando così problematiche varie al livello di cute e se tali problematiche interessano il cuoio capelluto (come accade in genere) ecco che si manifesta il problema della forfora secca.
Infatti colonie alterate di funghi possono originare una eccessiva produzione di sebo ad opera delle ghiandole preposte, sebo che a sua volta ha un effetto irritante e stimolante per la crescita degli strati cutanei, quegli stessi strati che poi staccandosi - ad esempio per l'azione meccanica del grattarsi e/o per desquamazione naturale ciclica - originano la forfora secca.
Sono due condizioni in cui può trovarsi la pelle rispettivamente per una insufficiente o eccessiva secrezione sebacea.
Entrambe le situazioni determinano un'alterazione dell'equilibrio cutaneo.
Nel secondo caso l'arrossamento e l'irritazione generano di fatto una dermatite seborroica che seguita da prurito origina desquamazione lamellare e forfora.
In presenza di pelle secca lo scenario è diverso ma il risultato, di fatto, è molto simile.
Infatti una pelle con scarso sebo si irrita facilmente, un'irritazione cutanea genera sempre arrossamenti e prurito e con esso l'azione meccanica del grattarsi determina una desquamazione lamellare che si aggiunge alla desquamazione fisiologica del fine vita degli strati cutanei.
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Sotto questa voce si possono inserire diverse cause:
Alle voci riportate è possibile aggiungere anche una scarsa igiene o una igiene non corretta così come oppure abitudini errate che vedono, ad esempio, il continuo toccarsi i capelli e con essi il cuoio capelluto con mani non sempre scrupolosamente pulite.
A seconda delle cause che originano la forfora secca occorrerà agire di conseguenza con metodologie selettive e laddove i fattori scatenanti non agiscano singolarmente ma in combinazione di due o più di loro sarà necessaria una strategia opportuna di attacco.
Ad esempio qualora il problema derivasse da un alterato rapporto uomo-miceto, essendo la Malassezia un ospite fisso per l'uomo, non è pensabile l'eradicazione completa.
Per limitarne la proliferazione è possibile adottare antimicotici ad uso topico durante il lavaggio come shampoo specifici ed eventualmente adottare una terapia preventiva "di attacco" nei cambi di stagione con l'adozione di ulteriori prodotti dichiaratamente antimicotici per il cuoio capelluto come lozioni, creme e schiume.
Se la forfora è di lieve entità tali prodotti in genere si rivelano più che sufficienti.
Il loro contenuto vede generalmente come principi attivi la presenza di Zinco a causa delle sue proprietà antimicotiche e antibatteriche o di Solfuro di selenio per la sua capacità antimicotica in particolare nei confronti della Malassezia furfur.
I suddetti componenti è possibile trovarli associati ad altri principi attivi come la Piroctolamina principalmente come rinforzante dell'azione antifungina.
L'olio essenziale di melaleuca, noto anche con il nome Tea Tree Oil, presenta notevoli proprietà antimcirobiche, antifungine e antinfiammatorie.
Si può provare a mescolare una decina di gocce del suddetto olio essenziale con uno shampoo neutro e procedere al normale lavaggio.
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Coloro i quali volessero provare trattamenti omeopatici hanno a disposizione alcune scelte. Se ne riporta qualcuna, fare in ogni caso riferimento ad un omeopata per ulteriori possibilità:
Allorquando il "classico" shampoo antiforfora e/o i possibili rimedi fin qui riportati dovessero rivelarsi insufficienti, occorre intensificare l'azione utilizzando principi attivi medicali ad azione antimicotica più intensiva e tra i quali rientrano il Clotrimazolo, l'Econazolo, il Fluconazolo, l'Itraconazolo, il Ketoconazolo, il Miconazolo, il Voriconazolo e a seguire altri antimicotici più specifici.
In questi casi, gioco forza, occorre fare riferimento ad un medico dermatologo che saprà suggerire al meglio il medicamento con il principio attivo migliore.
NOTA: Quanto riportato è a carattere puramente informativo e non ha la pretesa alcuna di sostituire uno specialista.
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Se siete interessati all'argomento della forfora, abbiamo scritto numerosi articoli informativi con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà con questo sgradevole problema. Potete trovarli qui di seguito:
AUTORE:
Augusto Riva
Sono un'appassionato del settore che lavora e vive a Roma, la mia città di nascita. Ho deciso di condividere la mia esperienza e opinioni su tematiche relative ai capelli su questo portale, dato che ho trovato molti consigli sul web fuorvianti.